FATICA
Croce
e Delizia
La percezione della fatica durante l'esercizio fisico è vista dallo sportivo come la sensazione corretta durante una determinata attività svolta. La mancanza di fatica è spesso vista come indice di inutilità e inefficacia, ed è correlata di solito ad un'insufficiente intensità dell'esercizio. Il tutto è riassumibile con la classica forma anglosassone “No pain No gain”. Prima di chiedersi se sia giusto o sbagliato affaticarsi fino allo stremo per migliorare le proprie performances, è importante soffermarsi su una domanda fondamentale: cos'è la fatica?
La
fatica ha due definizioni principali:
-
è la riduzione nella capacità di generare forza e/o potenza;
-
è l'inabilità di mantenere la forza-potenza richiesta o aspettata.
Il
sistema nervoso centrale (SNC) e i muscoli si
influenzano reciprocamente nella percezione della fatica. Il
principale imputato, il SNC, è influenzato da:
-
concentrazione di glucosio sanguigno
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ipertermia
-
dolore
-
caffeina
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anfetamine
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esperienze
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passate
-
emozioni
-
motivazione
Fatica
nella sprinting performance
Durante
esercizi ad altissima intensità vi è eccedenza di K+
extracellulare. Una strategia usata per aumentare la resistenza alla
fatica durante le ripetute ad alta intensità è stata l'integrazione
di creatina, ciò aumenta la potenza in uscita. La perdita di
glicogeno nelle attività di sprint non risulta un problema chiave.
Vi
sono alcuni meccanismi fisiologici di miglioramento:
-
aumento attività pompa Na/k
-
aumento capacità di buffering dei muscoli
-
aumento del trasporto di H+ e lattato muscolare
-
aumento di enzimi glicolitici
-
Aumento della VO2 max e capacità ossidativa muscolare
Non
ci sono evidenze invece che tra i meccanismi di miglioramento della
performance di sprint vi sia un cambio della fibre muscolari, mentre
vi sono evidenze che ciò avvenga per il training di endurance, come
processo fisiologico di adattamento.
Fatica
nella endurance performance
VO2
max e capacità ossidativa muscolare sono analizzabili
tramite test di soglia del lattato, sono caratteristiche importanti
per la performance. La capacità di trasporto di O2 è direttamente
correlata alla VO2 max. La capacità ossidativa muscolare è invece
fattore importante per migliorare la soglia del lattato. I
fattori determinanti la performance di endurance sono:
-
Performance di VO2 → soglia di lattato → massimo consumo di O2
-
Performance deficit O2 → capacità di buffering totale
-
Efficienza meccanica
Durante lunghi esercizi vi è rilascio massivo di K+ dei muscoli
scheletrici, inoltre la quantità di glicogeno influenza la
sensazione di fatica, ma ancor di più dove esso è stipato.
Il glucosio sanguigno influenza il funzionamento del cervello e
quindi la “fatica centrale”. Tramite l'ingestione di carboidrati
durante una gara si rallenta l'arrivo della fatica ma non la si
elimina. L'ipertermia diminuisce la performance più per l'effetto
sul SNC che sulla funzione muscolare. Si può quindi desumere che le
strategie estrinseche per limitare la sensazione di fatica sia avere
una corretta idratazione con reintegro di ioni k+, nonché ingerire
carboidrati che aumentino i livelli di glucosio sanguigno, infine
evitare l'ipertermia non esponendosi ad allenamenti in condizioni di
estremo calore e forte umidità.
Fonti:
Corso di “Exercise physiology” tenuto dal Prof. Mark Hargreaves
Phd dell'University of Melbourne.