martedì 13 maggio 2014

Perseverare è umano...desistere è diabolico

Sono pochi i libri che leggo tutto d'un fiato, di norma i saggi non rientrano in quest'insieme. Un po' il dover elaborare nuove informazioni, un po' la pesantezza della giornata lavorativa, non sono letture che scorrono rapide. Eccezione alla regola, probabilmente grazie all'uso di un linguaggio agile e non tecnico, è "Perseverare è umano" di Pietro Trabucchi. Non credo di essere qualificato per recensire un libro, voglio quindi esclusivamente esporre i punti salienti e soprattutto i motivi per cui lo considero un libro interessante, non solo per lo sportivo di endurance.
Il libro ruota intorno all'argomento"Resilienza", un termine preso in prestito dall' ingegneria. Questa proprietà, definita come la capacità di un materiale di resistere a sollecitazioni impulsive, viene riutilizzata in ambito psicologico. L'autore è uno psicologo, oltre che uno sportivo di resistenza, che studia da anni i metodi per migliorare la resilienza non solo degli atleti ma di qualunque persona coinvolta in una determinata attività. Viene data ad inizio libro una veloce spiegazione dei substrati psico-fisici, evoluzionistici, psicologici riguardanti la resilienza nell'essere umano, smontando via via numerosi luoghi comuni e semplificazioni. Interessanti sono i passi auto-biografici, riguardanti esperienze sportive estreme dell'autore, che dimostrano i concetti espressi nonchè le difficoltà intrinseche all'applicazione reale della teoria.
La resilienza è direttamente connessa con processi di automotivazione, secondo cui le risorse alle quali la persona attinge non si trovano nel mondo esterno, ma dentro se stessi. Può sembrare una frase new-age, ad effetto, ma racchiude una tremenda verità. Spesso per poter condurre una certa attività si ricerca un rinforzo esterno, un contentino, un incentivo, o semplicemente si ricerca una persona che ci sproni nel nostro agire (pur sempre un aiuto esterno). Secondo l'autore, queste strategie sono fallimentari nel medio-lungo termine, non sono sufficienti a matenere viva la voglia di faticare e soffrire. Nella mia piccola esperienza personale non posso che dire di esser d'accordo, quante volte ci si impegna in qualcosa senza portare a termine metà del lavoro, dopo un iniziale entusiasmo, proprio per mancanza di stimoli esterni? Nel libro si evidenzia come l'unico modo per automotivarsi sia impegnarsi in qualcosa non ricercando all'esterno la propria motivazione, ma migliorando il proprio senso di competenza (autoefficacia); ciò rinforza positivamente la nostra motivazione inducendo un aumento nell'impegno, in un circolo virtuoso in cui l'atleta-praticante si sentirà sempre più incentivato a migliorarsi, acquisendo nuove competenze e godendone dei benefici psicologici conseguenti.
Non voglio svelare molto di più, nè dare ulteriori giudizi. Termino con alcune citazioni e l'indice, spero di aver incuriosito qualcuno, come lo fui io un mesetto fa prima dell'acquisto; il libro non è rivolto esplicitamente agli addetti ai lavori, non troverete tecniche miracolose per migliorare la vostra motivazione o quella altrui, anzi... pensandoci bene, forse proprio per questo è consigliabile anche agli addetti ai lavori :-)


"Noi influenziamo gli altri attraverso la relazione, un processo che si costruisce faticosamente nel tempo"

"Il primo grande demotivatore è il mito del talento, [...] un uso troppo semplicistico e distorto della genetica contribuisce a rinforzare questa mentalità"

"La motivazione intrinseca ha una base biologica profonda;  [...] La motivazione, basata sul senso di competenza, è molto più forte e duratura di qualsiasi spinta generata dalla manipolazione, o da rinforzi esterni."
INDICE:

Prefazione di Bruno Brunod
  • Parte Prima. Resilienza e motivazione
Capitolo 1 Perseverare è umano
Capitolo 2 Impegno,Talento, Motivazione
Capitolo 3 Automotivazione: cos'è, da dove viene, come funziona
  • Parte Seconda. Sviluppare la resilienza individuale, sostenere l'auotomotivazione.
Capitolo 4 Convincersi di farcela, tenere duro: i due cardini dell'automotivazione
  • Parte Terza Sostenere resilienza e motivazione nelle organizzazioni
Capitolo 5 Primum non nocere. Le condizioni che sostengono l'automotivazione nelle organizzazioni e in famiglia
Capitolo 6 Individualità straordinarie che condividono obiettivi : il dilemma dell'ultramaratoneta

martedì 22 aprile 2014

Esercizi domiciliari per recuperare il rom di spalla

Una decina di giorni fa mi è capitato tra le mani, nel vero senso della parola, un paziente con problematiche di rigidità di spalla. E' sorta la necessità di istituire un semplice programma di esercizi domiciliare per recuperare il ROM della spalla, che potesse esser svolto con facilità in via autonoma. Trovando limitata la spalla su tutti i piani di movimento, non ho avuto neppure la necessità di insegnare esercizi particolari e specifici, ma ho potuto pescare tra i must della fisioterapia della vecchia guardia. Come promessogli, dopo le feste pasquali volevo aggiungere alcuni esercizi più "strong" da inserire nel percorso di riabilitazione. Ecco alcuni esempi:

Parlano tanto, pochi esercizi, ma sono descritti bene per le fasi iniziali di spalla congelata (non è esattamente una spalla rigida, ma sono ugualmente validi)





Sempre per la spalla congelata, sono molto esaustivi per quanto riguarda il recupero della mobilità.

 


Alcuni esercizi di rinforzo e stabilizzazione eseguiti con banda elastica, da lavorare su ripetizioni medio-alte (15-20) , almeno 2 serie per esercizio.


Per migliorare la stabilità scapolo-toracica e il ritmo scapolo-omerale, in un contesto di miglioramento del ROM attivo. Da eseguire inizialmente non su una parete, ma con il pallone al pavimento e seduti su una sedia. Sulla parete può essere usata anche una palla più piccola, di più facile reperibilità. I movimenti devono essere più lenti rispetto a quelli dell'uomo nel video, con più enfasi sul controllo del movimento (collegare il cervello alla spalla). Personalmente partirei con movimenti molto piccoli, ampliando il raggio di movimento durante l'esecuzione.

domenica 30 marzo 2014

Dopo una corsa

Cosa fare in questa assolata mattina primaverile se non una sana corsetta? Finita l'attività, buoni 13km di collinare con salite al 15-20%, immancabile dolorino tendineo al t. rotuleo. Mi sto accorgendo di avere alcuni problemi a livello femoro-rotuleo, dovrò iniziare un programma di lavoro sull'anca e sugli stabilizzatori della stessa sulla pelvi. Scriverò qualcosa al riguardo, intanto allego un utile algoritmo diagnostico sull'esame ortopedico (clinica pura) del ginocchio. Io procedo sempre con test anche per caviglia, anca, regione lombo-pelvica e sacro-iliaca, ma intanto volevo ripassarmi un po' di test diretti solo al ginocchio. Reperita juvant.





mercoledì 26 febbraio 2014

Routine di esercizi di 10 minuti - Ten minutes exercises routine

Ten minutes exercises routine, suona bene, un piccolo scioglilingua che racchiude in sè tutte le potenzionalità del niente. Vorrei questa sera soffermarmi su questo argomento, ossia se sia possibile concentrare in 10 minuti tutta l'attività fisica di cui si ha necessità per tenersi in forma (con quest'affermazione  si aprirebbero abbastanza argomenti per una serie di post, insulti, prese in giro). Ho svolto alcune ricerche tramite internet, dove ho trovato svariate proposte, dalle più ardite alle più scontate. Tra i meandri della rete si trovano le più curiose proposte di fitness possibili, eredi dei grandi e immortali spot televisivi, che rispondono con molta semplicità ad una richiesta del mercato: essere fichi, spendendo poco, faticando di meno, e perdendo ancor meno tempo. I programmi rapidi proposti variano dai 5 (!!!) minuti ai 15-20 minuti, che però in tale ottica sono considerabili troppo dispendiosi in termini di tempo. Ho deciso quindi di spendere-perdere tempo nella ricerca dei programmi di 10 minuti, un tempo risibile ma forse comprensibile.
 La prima domanda da farsi quando si intraprende un'attività è : "Cosa voglio ottenere dal mio agire"? Supponiamo di voler migliorare determinati e specifici aspetti della nostra capacità fisica, o di volere un mantenimeno delle qualità generali. In entrambi i casi, per quanto diversi, la seconda domanda da porsi sarà "Come ottenerlo?".  Ho deciso quindi di dividere i risultati della mia ricerca in due filoni : filone miglioramento specifico e filone mantenimento generale. Per mio personale interesse di sportivo qualunquista proverò sulla mia pelle il secondo tipo di routine, da notare come abbia sostituito il termine "miglioramento" con "mantenimento", è impossibile migliorare le capacità fisiche generali del proprio fisico in 10 minuti, a meno che non si parta da una condizione di inattività totale, ma in tal caso meglio mettersi nelle mani di un fisioterapista. Affronterò in un secondo tempo l'argomento del miglioramento specifico, poichè è un argomento da sviscerare con calma in qualche post successivo.

Mantenimento generale

L'obiettivo che mi sono posto è stato quello di individuare quali fossero le abilità allenabili con nullo riscaldamento, nessuno o poco riposo tra allenamenti, utilità non gesto specifica. Ho estratto le informazioni da internet e da libri (vd. note). Ho diviso in due sottocategorie gli esercizi, base e normali (non uso volutamente il termine avanzato, non sono nulla di pesante). Il livello base è adatto a persone mediamente sedentarie, il normale a sportivi che dedicano 2-3 giorni la settimana all'allenamento. Per ciascuno dei due gruppi sono presenti 2 programmi da 10 minuti, da alternare durante la settimana (A+B). Ho volutamente scelto di non indicare i tempi di riposo, poichè devono esser minimi se non nulli. Il numero di ripetizioni è crescente, lo scopo non è esclusivamente aumentare la forza (vi sono metodi ben più specifici) e poichè non ho previsto l'uso di pesistica non è possibile fare altro che aumentare il numero di ripetizioni, variarne il ritmo,riddure gli eventuali recuperi (volendo progredire in tal senso si dovrebbero variare gli esercizi, andando a ricercare posizioni via via più difficili). Vi sarà inizialmente un aumento della forza, successivamente della forza resistente. Alcuni esercizi sono rivolti a migliorare sia aspetti di equilibrio che di tono-trofismo muscolare (le camminate in primis, in generale tutti gli esercizi per gli arti inferiori), altri esercizi sono rivolti al miglioramento dei muscoli del "Core" (posizione prona a braccia tese, sollevamento del bacino). Esistono molte altre combinazioni, sistemi più precisi e forse più efficaci, questa è una proposta basata sulla mia personale esperienza di uomo pigro e sul mio lavoro di fisioterapista.

-Livello Base-Sedemtario (A)

L'idea è di eseguire i seguenti esercizi se si è ad un livello di sedentarietà elevato, con la volontà di iniziare una blanda attività fisica (camminate, nordic walking ecc.) a bassa intensità. La durata complessiva può variare a seconda che si aggiungano piccole pause, si rallenti l'esecuzione di ogni singolo gesto (con aumento della fatica percepita), si aumentino le ripetizioni o le serie. Come già accennato, gli esercizi sono divisi in due gruppi (A+B) da eseguire a giorni alterni  almeno quattro volte la settimana (un giorno A e uno B).

  • Camminata sulle punte dei piedi, sui talloni, sul bordo mediale del piede, sul bordo esterno del piede. (2 min.)
Camminare appoggiando il piede come descritto, mantenendo le ginocchia tese, come fossero ingessate, contraendo la muscolatura delle cosce. Lo scopo è quello di input propriocettivi, e migliorare il tono-trofismo dei muscoli intrinseci del piede e della gamba.


  • Semi affondi frontali 15 rip. per lato
Avanzare con una gamba, ginocchio mai oltre il piede, busto dritto.
  •  Semi affondi laterali 15 rip. per lato
Aprire la posizione eretta con una gamba a lato, flettendo il ginocchio.Busto eretto, ginocchio in asse col piede.

  • Sollevamente del bacino da supini 10 rip.
Da supini, stringere i glutei e successivamente sollevare il bacino senza forzare la naturale lordosi lombare in iperlordosi. Braccia lungo i fianchi.
  • Crunch 20 rip.
Da supini, mani dietro la testa (senza aiutare il capo) o poste avanti come fossero in spinta. Sollevare il torace, non occorre sollevare la regione lombare (il retto addominale, maggiore motore di tale movimento, avvicina il torace al bacino). Importante espirare in fase di concentrica, cioè sollevandosi.


-Livello Base-Sedentario (B)
  •  Camminata sulle punte dei piedi, sui talloni, sul bordo mediale del piede, sul bordo esterno del piede. (2 min.)
  •  Sollevamente del bacino da supini 10 rip.
  • Posizione statica sulle mani da proni (tenere 10 secondi, ripetere 4 volte)
E' la posizione inziale dei piegamenti sulle braccia, comunemente chiamate flessioni. E' un esercizio isometrico, cioè statico. Si rimane fermi in posizione, si può variare il grado di flessione dei gomiti.
  •  Piegamenti sulle braccia a gomiti stretti da posizione eretta con busto inclinato (20 rip)
Come far le flessioni, ma in piedi leggermenti inclinati e in appoggio contro un muro. I gomiti stretti e le mani vicine, al fine di lavorare con in tricipiti.

  • Stazione eretta monopodalica (4 rip. per gamba, almeno 20 secondi per gamba)
Semplice e basilare esercizio di propriocezione, rimanere in piedi su una sola gamba a piedi nudi.
  • Abduzione braccia con elastico (15 rip. per due serie) 
Afferrare una banda elastica con entrambe le mani, della larghezza di un manubrio di bicicletta. Aprire e chiudere, non tirare fuori il petto ma cercare un'espansione laterale della gabbia toracica durante l'apertura.
  • Allungamento del G.dorsale (60 secondi) 
 In ginocchio, piegarsi in avanti con entrambe le braccia mentre con i glutei si retrocede verso i talloni. Respirazione tranquilla, verso la fine dell'esercizio eseguire un inspirio profondo e durante l'espirazione allungarsi con più vigore. Non estendere il rachide cervicale, mantenerlo in linea il più possibile con la colonna.



-Livello Normale (A)

Gli esercizi si fanno un pelo più tosti, abbordabili per qualunque sportivo. Come sopra, ho deciso di dimostrare al mondo le mie incapacità nel disegno, addirittura peggiorando la tecnica. Per rimanere dentro i 10 minuti bisogna drasticamente azzerare i tempi morti ed eventualmente sforare le tempistiche.


  • Posizione statica per piano saggitale e frontale (plank e lat plank, 1' per esercizio)
  • Verticale in appoggio (1')
  •  Trazioni alla sbarra (presa a scelta, variare a piacimento, 10 rip)
  • Squat statico al muro (30'' per rip, 6 rip)
  • Affondo frontale statico (1' per parte, 1 rip)
  • Allungamento del G. Dorsale (1')
Livello Normale (B)
L'esercizio da me pescato dal Nei Gong (anche detto Nei Kung) merita un post a parte, sostanzialmente consiste nella torsione continua verso destra e sinistra della colonna dorso-lombare, mantenendo la colonna ben eretta, il capo fisso e lo sguardo avanti. Le mani in appoggio sull'apice sternale.
Miglioramento specifico


In 10 minuti si può puntare al miglioramento di determinate capacità, concentrando i propri sforzi in un'unica direzione: forza, forza esplosiva, equilibrio, rinforzo del core, elasticità, forza di determinati gruppi muscolari. Questo solo per citare alcuni esempi. Per quanto riguarda la forza e la forza esplosiva, soprattuto per soggetti già allenati, il rischio è quello di dover lavorare con carichi elevati e attrezzatura da palestra al fine di avere un reale miglioramento, quindi di dover far precedere all'allenamento un riscaldamento che occuperebbe del tempo. Ho quindi scartato eventuali simili esercizi, poichè nella mia idea gli esercizi dovrebbero essere pocket, applicabili nell'immediato e non traumatizzanti. Scarterò anche esercizi volti a determinati gruppi muscolari, che potrebbero creare disequilibri sfocianti in problematiche posturali o muscolo-scheletriche. Mi concentrerò quindi sui seguenti argomenti:
  • Equilibrio e coordinazione
  • Core
  • Elasticità
See you next time, quando saremo tutti così

Dimenticavo...
 se qualcuno crede davvero di poter sostituire la normale attività fisica con quest i Bignami dell'esercizio buon per lui! Io pratico sempre la corsa e le arti marziali, seppur a livello schiappa, come principale attività. La mia breve routine di esercizi la uso per mantenimento, con maggior enfasi nei periodi in cui non riesco ad allenarmi con costanza fuori casa.

sabato 22 febbraio 2014

Akban - Risorsa marziale

Ci si imbatte spesso per la rete,YouTube in primis, in maestri d'arti marziali millantatori di poteri segreti, forze occulte, e varie e speciali tecniche che solo loro conoscono. Purtroppo queste persone riescono ad affascinare i soggetti deboli, e a screditare le arti marziali agli occhi dei più. L'arte marziale risulta un' accozzaglia di filosofia spicciola, new age, anatomia e fisiologia dei poveri, medicina tradizionale cinese semplificata. D'altro canto alcuni segreti sono nascosti davvero in queste arti, tra i quali spicca forse quello più importante, "nascosto" nel nome stesso del Kung fu (gong fu): senza fatica non si ottiene nulla. Kung fu infatti sta per "abilità o capacità acquisita con fatica". Ogni tanto si incontra qualche praticante che ha davvero qualcosa da insegnare, ecco un esempio che ho trovato per caso su YouTube pochi giorni fa, la scuola Akban di ninjutsu. Nel canale di YouTube dedicato, sotto il medesimo nome della scuola, ci sono numerosi video didattici. Qualche spunto interessante lo si può trovare, seppur i soli video non bastino per imparare ma al massimo per stimolare la mente. Ho notato molte somiglianze con il Jujitsu che pratico,seppur le tecniche mostrate siano molto più dirette e senza i concatenamenti tipici del jujitsu Clark.

martedì 11 febbraio 2014

Tai Chi ed artrite reumatoide, traduzione e commento

Riporto qui di seguito la mia traduzione ad un articolo di una decina d'anni fa, una metanalisi riguardante gli effetti della pratica del Tai Chi Chuan (Tai ji Quan) in persone affette da artrite reumatoide (da non confondere con l'artrosi/osteoartrosi). Non è un articolo interessante in sè, lascia spunto a nuove ricerche, è più che altro secondo me indice di quanto poco realmente si sappia sugli effetti della pratica del Tai Ji a medio-lungo termine. E' effettivamente difficile inserire in un contesto scientifico tale pratica, essendo quanto mai soggetta a variazioni di stile (Yang, Chen, Su, Wu ecc), di maestro, di contesto, di interpretazione. Come il Tui-na potrebbe essere assimiabile all'occidentale terapia manuale, il tai chi si può accostare ad una forma di esercizio terapeutico-kinesiterapia. E' chiaramente una semplificazione, per chiarire a chi non sappia di cosa si sia parlando quali siano i lineamenti essenziali della materia. Intriso di concetti della medicina tradizionale cinese (MTC), a loro volta intrisa di filososia taoista, il tai ji quan è forse l'arte marziale interna più praticata al mondo.



Tai Chi per il trattamento dell'artrite reumatoide



Alice Han1,*, Maria Judd2, Vivian Welch3, Taixiang Wu4, Peter Tugwell5, George A Wells6




L'artrite reumatoide (AR) è una malattia cronica, infiammatoria, sistemica e autoimmune che provoca gravi danni all'apparato locomotore. I principali obiettivi del trattamento dell'AR sono volti ad alleviare il dolore, ridurre l'infiammazione, rallentare o arrestare il danno articolare, prevenire la disabilità, e preservare o migliorare il senso di benessere della persona e le sue capacità funzionali. Il Tai Chi, noto anche come Tai Chi Chuan o Tai ji Quan, è un'antica arte marziale cinese, nonchè forma di promozione della salute.
Scopo dello studio è stato quello di valutare l'efficacia e la sicurezza del Tai Chi come trattamento di persone affette da artrite reumatoide.
Gli autori hanno consultato il Cochrane Controlled Trials Register (CCTR), MEDLINE, Pedro e CINAHL banche dati fino al settembre 2002, utilizzando la strategia di ricerca Cochrane Collaboration di studi randomizzati controllati. Hanno inoltre cercato anche la cinese Biomedical Database fino a dicembre 2003 e di Pechino Accademia Cinese di Medicina Tradizionale fino a dicembre 2003.
Sono stati selezionati studi clinici controllati randomizzati e studi clinici controllati riguardanti i benefici ei rischi di programmi di esercizio con istruzioni Tai Chi o che incorporano principi della filosofia Tai Chi. Gli autori hanno incluso gruppi di controllo che non hanno ricevuto la terapia, terapia simulata o un altro tipo di terapia.
Due revisori hanno determinato gli studi per essere inclusi in questa revisione, hanno valutato la qualità metodologica e dati estratti utilizzando moduli standardizzati.
Sono stati inclusi in questa revisione quattro studi, in totale 206 partecipanti. Programmi di allenamento basati sul Tai Chi hanno avuto un effetto clinicamente importante o statisticamente significativo sulla maggior parte degli otucomes del trattamento della malattia, che comprendono le attività della vita quotidiana, stato delle articolazioni dolenti e gonfie, una valutazione globale complessiva del paziente. Per quanto riguarda il range di movimento, i partecipanti hanno avuto miglioramenti statisticamente significativi e clinicamente importanti in flessione plantare della caviglia. Non sono stati trovati effetti negativi significativi. Uno studio ha trovato che rispetto alle persone che hanno partecipato a programmi di esercizio per migliorare il ROM o di riposo tradizionali, quelle di un programma di Tai Chi hanno riportato un livello significativamente più alto di partecipazione e godimento dell'esercizio sia immediatamente sia quattro mesi dopo il completamento del programma.
I risultati suggeriscono che il Tai Chi non esacerba i sintomi dell'artrite reumatoide. Inoltre, il Tai Chi ha statisticamente significativi benefici sul ROM delle articolazioni degli arti inferiori, in particolare del range di movimento della caviglia. Gli studi inclusi non hanno valutato gli effetti sul dolore riferito dal paziente.

Concludendo, gli autori hanno segnalato un livello “silver”di evidenza che il Tai Chi possa migliorare il ROM di movimento della caviglia, anca e ginocchio nelle persone con artrite reumatoide. Non vi sono evidenze di miglioramento delle capacità delle persone nelle ADL, dolorabilità, forza di presa o nel numero di articolazioni gonfie. Al tempo stesso non sono stati evidenziati peggioramenti nella sintomatologia dei pazienti. Gli autori hanno evidenziato come le persone abbiano dichiarato di aver ottenuto dei miglioramenti a segutio dell'attività svolta.
Non è ancora noto se via sia un miglioramento del dolore o della qualità di vita della persona affetta da AR a seguito della pratica marziale. Inoltre non è chiaro quanto, quanto intenso e per quanto tempo il Tai Chi dovrebbe essere fatto per risultare utile a fini terapeutici.



1Toronto, Ontario, Canada
2 Canadian Health Services Research Foundation/Fondation canadienne de la recherche sur les services de santé, Research Use/Agente principale de programme, Utilisation de la Recherche, Ottawa, Ontario, Canada
3University of Ottawa, Centre for Global Health, Institute of Population Health, Ottawa, Ontario, Canada
4West China Hospital, Sichuan University, Chinese Cochrane Centre, Chinese Clinical Trial Registry, Chinese EBM Centre, INCLEN Resource and Training Centre, Chengdu, Sichuan, China
5Ottawa Hospital, Centre for Global Health, Institute of Population Health, Department of Medicine, Ottawa, Ontario, Canada
6University of Ottawa Heart Institute, Cardiovascular Research Reference Centre, Ottawa, Ontario, Canada
*Alice Han, 5-83 Pape Avenue, Toronto, Ontario, M4M 2V5, Canada. alice.han@mail.mcgill.ca.



Traduzione di Stefano Professione

sabato 8 febbraio 2014

Video tutorial per l'uso di Pubmed

L'aggiornamento in fisioterapia è un dovere, o un piacere? Sicuramente dev'esser vista come un'attività indispensabile, al fine di fornire il miglior outcome al paziente. Dopo la disperata corsa durante i primi anni di lavoro all'aggiornamento tramite corsi ECM, ho via via preferito un modo di scoprire le cose più dilazionato nel tempo e più personale, frutto di curiosità personale più che di programmi prestabiliti da terzi. Anche un semplice articolo scovato in internet, un forum di discussione, un libro possono fornire elementi di crescita professionale. Ecco un esempio pratico, una semplice guida all'uso di Pubmed pubblicato su youtube. Si va a caccia di articoli!